La Cripta di San Magno e la Cattedrale ad Anagni
La Cripta di San Magno: un gioiello medievale, unico nel suo genere
Costruita al di sotto della Cattedrale a cavallo tra l’Xi ed il XII secolo, la Cripta di San Magno è stata spesso definita la “Sistina medievale” per l’incredibile ricchezza pittorica e culturale degli affreschi al suo interno.
La sua maestosità e l’eccellente cura dei dettagli si deve al fatto che avrebbe dovuto essere sede delle reliquie dei Santi: considerate preziosissime nel Medioevo, oggetto di culto ed adorazione da parte di fedeli e pellegrini.
La sua struttura si compone di tre navate e tre absidi. Le navate sono poste in maniera trasversale rispetto a quelle della Cattedrale superiore. Sulla sommità della costruzione si aprono ventuno volte, sorrette da dodici colonne. Ai piedi del visitatore appare in tutta la sua bellezza, un pregiato, quanto inedito, pavimento cosmatesco della tradizionale scuola romana. Tipologia di pavimento presente anche nella Cattedrale di San Pietro Apostolo della vicina città di Ferentino.
La meraviglia della cripta di San Magno risiede soprattutto nella ricchezza degli affreschi risalenti al periodo storico collocato tra il XII e il XIII secolo. Sono tre gli artisti che pare si siano succeduti nella realizzazione di opere meravigliose ed ancora visibili in ottimo stato di conservazione: il Primo Maestro di Anagni o Maestro delle Traslazioni, il Secondo Maestro di Anagni o Maestro Ornatista ed Terzo Maestro di Anagni.
La particolarità degli affreschi della cripta di San Magno è insita nella tematiche rappresentate: temi religiosi si affiancano alle prime scoperte scientifiche, l’astrologia e le scienze naturali entrano a far parte dell’arte sacra.
Oltre alle scene dell’Antico e del Nuovo Testamento vi sono raffigurati gli elementi principali della creazione del mondo, oltreché interrelazione tra microcosmo e macrocosmo. Vi è inoltre la rappresentazione della ruota dei dodici segni zodiacali e le età evolutive dell’uomo sono affiancate alle quattro stagioni.
La Cattedrale di Anagni
La costruzione della Cattedrale fu fortemente voluta tra l’XI ed il XII secolo dal vescovo Pietro da Salerno. La leggenda narra che, inviato, come legato pontificio a Costantinopoli, guarì l’imperatore bizantino Michele VII da un morbo improvviso, grazie all’intercessione di San Magno. L’imperatore fu così molto generoso e, tornato ad Anagni, il vescovo Pietro riuscì a completare velocemente la costruzione della Cattedrale di Anagni.
La frequente presenza di pontefici nella città, denominata appunto “Città dei Papi”, ha reso la Cattedrale teatro di molte funzioni di assoluta rilevanza come: la canonizzazione di molti Santi, tra cui Chiara d’Assisi ed Edoardo il Confessore, re d’Inghilterra, patti politici importantissimi come quello ricordato con il nome di “Pactum Anagninum” tra il papato e l’impero.
L’edificio si presenta in stile romanico emiliano-lombardo. La Cattedrale ed il campanile antistante furono interamente costruiti con la pietra tartara. Il campanile, di pregevole fattura, domina tutta la valle con i suoi trenta metri d’altezza. Sui quattro lati si aprono bifore e trifore finemente realizzate.
L’interno della Cattedrale risale al 1200, quando il vescovo Alberto e il vescovo Pandolfo decisero di sostituire il vecchio tetto con un altro, dalla struttura gotica, e di inserire numerosi elementi, ancora visibili, dello stesso stile. Ai piedi del visitatore si mostra uno degli esempi più belli di pavimento cosmatesco. La zona del presbitero venne probabilmente ultimata nella prima metà del XIII secolo con la realizzazione dell’altare, del ciborio e del candelabro pasquale.
Pochi sono i resti della pittura medievale presenti all’interno, vi sono molti dipinti di epoca moderna, risalenti al 1800. All’interno della Cattedrale, sulla parete a sinistra del visitatore, si aprono tre cappelle: la Cappella Lauri, il Battistero e la duecentesca Cappella Caetani. Sulla parte destra si apre soltanto la Cappella Raoli.